Il Signor Pietro, un anziano agricoltore di un paesino dell’Alto Adige, un giorno riceve una lettera inattesa. Gli scriveva un notaio di Trento e lo convocava per comunicargli di una eredità. Dopo pochi giorni il Signor Pietro si trova seduto sulla sua bella Mercedes 3000 nuova fiammante, appena ereditata.
Al suo arrivo in paese, tutti i compaesani, contenti della grande novità, lo accerchiano e si complimentano con lui.
Finiti i festeggiamenti e le libagioni, resta il problema dei costi di gestione. Solo di carburante un’ auto di tal misura e livello aveva il suo bel costo.
Pietro ci riflette e comincia a pensare di vendere la sua auto. Ne parla con gli amici del paese, che invece ci tengono a questa cosa bella e organizzano un incontro per decidere come poter sostenere i costi della vettura di Pietro, affinché questa resti in paese e tutti possano ammirarla e, in caso di bisogno, possano eventualmente averla in prestito e usarla.. Definiti i dettagli, decidono di comunicarli a Pietro e per fare ciò, quale occasione migliore di un bel pranzo per radunare tutti?
Arriva così il grande giorno del pranzo. Il punto di incontro da dove poi partire è il Bar del Paese. Pietro è tra i primi ad arrivare. In attesa che arrivino gli altri, qualcuno beve qualcosa, altri discorrono di auto e di pranzi, e qualcuno, intanto, rivolto proprio a Pietro cerca di aiutarlo a convincersi definitivamente che vendere la bella auto sarebbe un errore per il paese intero. “Ma cavolo!!! Hai una delle auto più ambite del mondo e l’hai pure avuta gratis! E poi, non lo sai che Luigi il Trattore del Rifugio d’Alpe, dove tra poco andremo a pranzo, non solo serve ottimi piatti ma vende anche un talismano che permette alle auto di poter risparmiare sui costi della benzina?”
A questa notizia, che ha tutta l’aria di una esagerazione, Pietro chiede: “Ma quanto costa questa magia?”
E l’amico: “15 € in tutto. 10 sono per il pasto, che è ottimo come ben sai, e 5, solo 5 per i talismano. Dai, tanto adesso ci andiamo tutti e poi, una volta lì, chiediamo meglio. Vedrai che sarai contento!”
Intanto sono arrivati tutti e le varie vetture, con in testa quella di Pietro, partono alla volta del Rifugio.
Si arriva, si mangia bene, si parla molto, e si decide finalmente che l’auto non sarà venduta .
Arriva il caffè offerto dalla casa e arriva anche Luigi il Trattore.
Egli, insieme al conto, porta anche il famoso talismano con tanto di contratto e garanzia. Luigi in Trattore mostra a Pietro oggetto, contratto e garanzia e lo invita a leggere con molta attenzione prima di acquistarlo. Pietro legge attentamente tutto, inclusa la clausola finale evidenziata in rosso che recita: “… il vostro nuovo talismano vi accompagnerà senza mai guastarsi per tutta la vita, silenzioso e preciso, ma attenti perché per il suo migliore funzionamento lo dovrete utilizzare esclusivamente per le strade in discesa..”
Pietro è perplesso, così Luigi interviene e gli spiega: “Guardi che tutte le strade in salita sono pure in discesa e quindi Lei potrà usare il dispositivo ovunque e almeno sulla metà delle strade. Un bel risparmio non le pare?”
Pietro con il capo fa cenno di sì, ha capito, ma qualcosa non lo convince del tutto.
In aiuto di Pietro, e del lettore, ecco che interviene un amico: “ Per farti capire meglio ti faccio un esempio. Non lo sai che l’uso delle discese è più o meno come il sistema dei tagli in economia? A furia di tagli certo che si risparmiano un sacco di soldi, poi però, a risparmi finiti si resta con una mano davanti e l’altra di dietro quando ci sono le salite da affrontare. Invece con le discese è meglio, è diverso! Le discese non finiscono mai, e poi al massimo, quando non vi è alternativa, ti aiuteremo a comperare un po’ di benzina così il problema almeno al 50% è risolto. Con metà spesa risali e poi una nuova discesa dove risparmiare prima o poi la trovi sempre”
L’ amico di Pietro aveva fatto un esempio calzante sebbene semplicistico: in economia le cose sarebbero più complicate in quanto, finiti i risparmi (le discese) e morti di fame i cittadini, il sistema, con il solo potere del talismano di Luigi il Trattore non lo ricostruisci più così facilmente.
In molti ormai si domandano come si possa andare avanti solo tagliando e risparmiando senza nuove entrate (la benzina per le salite). La soluzione sarebbe quella di ridare a tutti un lavoro. Solo che ora si domandano come fare per creare lavoro senza proporre idee creative ed investimenti..
Ecco, questo in economia è un serio problema che non hanno ancora risolto.
Il buon Pietro si convinse, e con l’aiuto dei suoi amici, il talismano funzionò egregiamente fin dalla prima discesa dal rifugio al paesino. E anche dopo svolse il suo lavoro di ricordare a Pietro che in discesa si può non accelerare e risparmiare carburante per le successive salite.
Qualcuno domanda, ma quando saremo tutti in fondo all’ultima discesa senza benzina per risalire come faremo a tornare su a casa nostra.
Semplice noo ?… basta attendere e così e senza più cibo e senza poter risalire … chiaro che si va oltre il mondo presente e quando si è ormai diventati spirito, allora il problema è superato e si può risalire ovunque …. Vedete, parlando di economia forse è questo verso cui ci mandano con il rigore ed i tagli? Vedi, io capisco questo, se tagli una spesa on tagli solo la spesa ma è inevitabile che tagli pure le entrate che derivano da quella spesa e questo oltre che logico mi pare pure matematico, e allora che resta poi se non più debito, più fame e meno lavoro? Non ti pare che a furia di risparmiare e tagliare a restarci, sia poi solo questo?
E che sia così lo ripeto, a me par logico, e sia perché così è già accaduto e sia perché è logico che ci siano sempre meno consumi se ci sono in giro sempre meno stipendi pagati ecco così a me pare …. E tu cosa né pensi Pietro?
Pietro risponde ora così su due piedi proprio non saprei, ma forse potrebbe essere così ma non voglio pensarci ora, ci penserò domani dopo averci dormito su una notte intera.
Una riflessione con il lettore:
… e voi che avete letto la storiella di Pietro e della sua bella Mercedes 3000 cosa né pensate? Pensate che con la politica di più competizione e stipendi sempre minori, la crisi e le tante crisi avranno presto fine o temete come temo io che possiamo invece tutti potremmo finire in una discesa lunga da cui sarà poi impossibile risalire senza miracoli del cielo o senza che qualcuno ci regali la benzina?
E veramente pensate che qualcuno ce la regalerà … io non né sono sicuro, ma a sensazione proprio non crederei che ce la regalerà proprio nessuno. Così temo io e voi?
Quindi non potrebbe essere meglio un mondo di cooperazione e competizione ma competizione non in discesa come fatto negli ultimi 10 anni, ma in salita cercando di accrescere il benessere delle persone e non la loro paura e la loro fame e levandogli il lavoro.
Cosa quella di distruggere il lavoro già esistente, che dove vi è solo il pensiero dei tagli e del rigore accade è già accaduta e resta molto difficile evitare che continui ad accadere.
Chiaro che poi accade, come è già accaduto, che le tante crisi si avvitano su se stesse e non solo per coloro che i tagli e il rigore hanno già ridotto alla fame, ma gradualmente per tutti e accade ed è già accaduto che chi ha perso impresa e lavoro non può più spendere e chi va ancora bene vedrà così i suoi ex clienti ora morti di fame, che se ancora vivi gli diranno solo un ciao, ma o non compereranno più la sua merce o la compreranno a credito ma poi non la pagheranno sino a che non avranno un nuovo lavoro ben remunerato che poi però non troveranno mai più in vita loro sintanto che vivremo nella filosofia del rigore e cioè della restrizione creditizia indifferenziata e a tutti.
E non ci sono solo i cosiddetti “padroni e impresari con le loro imprese” ma ci sono anche il loro personale dipendente e le loro famiglie e sono tutte e tante e tante persone che perdono il lavoro e che perdono il lavoro ogni volta che una impresa che va bene viene fatta chiudere levandogli e senza suo motivo il credito.
Vedi caro lettore e anche caro Pietro penso ad esempio ad un mio amico che doveva ricevere un finanziamento che aveva la merce già acquistata e già anche venduta, e ormai solo da spedire e il finanziamento già deliberato da oltre un mese e solo da essere erogato ma poi tagli e rigore e Basilea, o non so cosa sia accaduto e che ora non ricordo bene, ma e senza sua colpa alcuna, più niente finanziamento e lavoro perduto, contratto perduto, merce perduta e così e senza colpa alcuna, e da un momento all’altro,
vita cambiata e da tanto lavoro e vita dignitosa e con un buon futuro
si è invece ritrovato nel disastro indotto da terzi e senza poter far nulla per poterlo evitare.
Disastro per la sua impresa e per il suo lavoro e per le FINANZE stesse dello Stato Italiano che lasciando accadere questo in migliaia di casi analoghi a questo, ha lasciato chiudere migliaia di imprese e perdere così decine di migliaia di posti di lavoro, cosa questa che in 10 anni con questa idea e filosofia ha portato l’Italia in una discesa verso un luogo dal quale diviene ogni giorno più difficile sperare di poter risalire, quindi penso che competere vada pure bene, ma non se si compete per andar sempre peggio,
ma per risalire serve credito.
… e non si risale se non si da il denaro necessario a chi il lavoro lo ha già e rischia che gli venga levato levandogli dall’oggi al domani e per legge o per errore il credito necessario a poter continuare a lavorare anche il giorno dopo.
Quindi il pareggio di bilancio è poco e serve ora un grande attivo di bilancio e l’attivo di bilancio lo ottieni solo se permetti il lavoro e il lavoro lo permetti solo se dai credito a chi ha lavoro
e invece e da ormai oltre 10 anni e con la scusa del debito stiamo levando credito e lavoro alle nostre imprese sopravvissute alla cura, e questo è accaduto e forse sarebbe meglio che perlomeno non accadesse più ed ancora per altri 10 anni … ecco ora credo proprio che lo abbiano compreso proprio tutti che ammesso che sia mai servito a qualcosa, ora proprio non serva più la filosofia del tagliare.
Ora quel che serve è di creare occasioni di lavoro è questo che va fatto ….. ma per ricostruire un mercato serve ricostruire anche una domanda interna, altrimenti poi le imprese ricostruite chiudono subito e di nuovo se i loro ex clienti anche loro non trovano più un nuovo lavoro.
Scusate ma qui ho il buon Pietro che forse vuole fare ancora una domanda, ecco sentiamo cosa ci chiede,
…. Ma,volevo solo dire una parola sullo stipendio di cittadinanza e sul credito alle imprese, so che gli Stati stessi si comportano a volte così, danno un credito di spesa ad uno Stato estero a condizione che quel credito lo venga a spendere nel medesimo paese che gli ha dato il credito. Lo so solo perché il mio parente, quello che mi ha donato la mia attuale e bella Mercedes, era stato un pezzo grosso in una ambasciata e si occupava di queste cose aveva incarichi importanti, lui.
E un giorno che ci eravamo trovati e si tratta di ormai tanti e tanti anni fa e di quando Lui era venuto al Paese natio e lo avevo incontrato, e non avevo ancora terminatole scuole superiori e lui dopo averne parlato a mio padre e mia madre mi aveva parlato e proposto di andare da lui quando avessi terminato gli studi e lui mi avrebbe avviato così ad una carriera interessante come la sua.
I miei genitori mi avrebbero lasciato per il mio bene, ma quando venne il momento fui io che non volli lasciare i miei luoghi i miei amici e restati la dove ero nato, e a conti fatti mi era andate bene egualmente e le persone care che avevo avevano avuto la gioia di avermi vicino e questo era stato bello per loro ma anche per me e il lavoro li in montagna non ci è certo mai mancato e morti di fame non siamo mai stati e mai diventati.
Però mi ricordo che di quella cosa Lui mi aveva parlato, a lungo, e mi aveva spiegato la grande importanza etica del suo ruolo e me lo aveva spiegato narrandomi di come dei Pesi dove non avevano nulla erano stati sollevati e liberati da fame e malattie con il dar loro insegnamento esempi tecnologie e credito, e ancora credito e come da quel credito né fosse venuto un bene per loro ma anche per coloro che il credito lo avevano dato ed offerto. Mi aveva spiegato che le risorse si trovano nell’ambiente e che quindi ci sono quasi sempre in abbondanza, ma da sole se non utilizzate non servirebbero a nulla ed a nessuno, e mi aveva spiegato che con il dar loro il credito si metteva in moto un meccanismo virtuoso che valorizzava le risorse, non utilizzate ancora, che creava lavoro e ricchezza e benessere a tutti.
Gli avevo chiesto se questo era vero anche in agricoltura e mi aveva detto di si e che quella di valorizzare territori ed agricoltura era una delle prima cose che lui faceva. Mi aveva spiegato che vi era gente poco a modo che sfruttava le cose distruggeva le foreste e creava più danno che non ricchezza, ma lui non lo faceva e chi gli dava il lavoro operava con attenzione a non creare danno ambientale e mi aveva snocciolato un lungo interessante esempio di luoghi di Paesi dove aveva lavorato portando benessere .
Ecco e mi scuso se l’ho fatta un po’ lunga, ma sapete, sono bei ricordi di gioventù dei quali riparlo volentieri e vengo al punto, perché non pensare al reddito di cittadinanza ma in parte almeno anche sotto forma di credito alla spesa, e cioè non dando proprio il denaro ma un credito di acquisto presso determinate imprese Italiane disposta a partecipare a questo ?
Ecco ho già terminato e penso che così la crescita sarebbe assicurata in quanto il reddito di cittadinanza diverrebbe anche un finanziamento diretto alle imprese partecipanti e la crescita sarebbe così certa e non solo probabile.
Ecco e scusatemi per questa mia forse stupida interruzione, ora devo andare a governare la mia piccola stalla, ho anche la mucca in cinta e va controllata e seguita, si è parte del mio lavoro e da parte mia non va certo trascurato, altrimenti in fondo alla discesa poi a restarci potrei essere io è questo il mio lavoro e so come farlo e come così facendo, so come risalire dalla fine di ogni discesa.
Sì, lo faccio lavorando in campagna questo è sempre stato sino ad oggi possibile, è fatica, ma ci si vive.
Ora, ora quindi vi saluto e buon lavoro anche a voi e ancora una cosa salutandovi vela voglio dire ancora,
… e qui anche da noi in Italia ora come ora credo, che serva gente che le sappia valorizzare ed utilizzare le tante idee che qui nascono di continuo e con queste anche i tanti talenti dei nostri giovani, credo che facendo questo e valorizzando così anche i nostri giovani e aiutandoli a restar qui come ho fatto io e aiutandoli qui a trovar lavoro potremo tagliar di meno e lavorar di più e ci troveremo, credo io e prima che non si dica, fuori della crisi e delle tante crisi in atto, e senza dover far molto salvo lavorare consumare e vivere insieme.
Scusate, ma ora vado, veramente vado prima che mi nasca il vitello la mia brava Teresina, la mia mucca da latte, ha sempre bisogno di me personalmente quando deve affrontare cose importanti come questa,
sapete mettere al mondo un vitello non è mica uno scherzo, non che non lo è … ecco ciao a tutti, ora proprio vado … arrivederci e grazie di tutto.
© Piero Riccardo Pavia