Commentaria

27/11/2011

art. 012 – ECONOMIA E FUTURO: quanti giorni mancano all’epilogo?

Il tema che desidero toccare è composito e va dalla Unione Europea che non esiste ancora, ai problemi Italiani, alla crisi economica, alla rivoluzione verde nel mondo nordafricano, sino al ritorno ormai evidente di tutto il mondo al clima sociopolitico esistente negli anni che precedettero la Prima Guerra mondiale.

E’ ormai una cosa considerata inevitabile, e questo dato è ormai sotto gli occhi di tutti coloro che sanno guardare intero il mondo come è realmente.

Per rendersi conto di questa verità basta osservare le norme relative a fisco e esattorie, sembra di essere retrocessi  in pieno  XIX secolo,  senza etica né  morale,  ed è indiscutibile che questo parallelo non sia confutabile proprio da nessuno. Se ci piace così teniamocelo pure, ma mi pongo delle domande:

Prima domanda: Questo sistema può funzionare?

La risposta è certamente una soltanto, certa, assolutamente certa: non funzionerà mai e tutto sarà  distrutto o avviato a distruzione.

Nei secoli passati,  le crisi economiche  però, al contrario di quella attuale, erano vere e si moriva di fame perché non c’era da mangiare per tutti.  In circostanze del  genere, i conflitti potevano forse avere ancora un senso  o almeno delle cause riconoscibili. Ma nel mondo attuale non esiste un solo motivo fondamentale riconoscibile per il quale si possa sostenere la tesi che l’attuale crisi sia irresistibile e reale, e soprattutto non possa essere rapidamente risolta senza traumi per nessuno.

Se così stessero le cose (e che stiano così si può dimostrare) allora perché non si fanno le scelte che sono in grado di farci superare questa crisi che deriva, alle sue origini, solo da troppa capacità produttiva e da una cattiva redistribuzione del lavoro e dei proventi delle umane attività?

Seconda domanda:  perché non hanno mai voluto eliminare l’evasione fiscale anche se il farlo è semplicissimo e fattibile senza lotta e senza crear danno a nessuno?

Terza domanda: come mai allora, non vi è nel paese una forte protesta contro le nuove norme che rendono i sedicenti “accertamenti fiscali” validi senza giudizio?

Togliere al cittadino il diritto, spesso solo teorico, di potersi difendere può rappresentare un chiarimento.  In sostanza, ci stanno solo dicendo con molta chiarezza di voler sgombere il campo dalle ipocrisie e rendere definitivo e chiaro a tutti i cittadini che qui, in  Italia, le regole sono finite. Le apparenze di una giustizia di sola facciata, pure. Così facendo, si è deciso di sgomberare il campo da inutili perdite di tempo e finzioni preferendo, per semplicità, di passare a dire le cose direttamente come stanno. Questa nuova norma significa solo questo.

Abbiamo preso atto che  hanno deciso che siamo sudditi ed ora si fanno leggi in tal senso. Forse che la chiarezza può apparire migliore degli inganni? A questo non saprei rispondere in questo momento.

Ma ci si rende conto che la gente, o diciamo molta gente, reagirà smettendo le attività o evitando di crearne di nuove?

Questo favorirà pure le multinazionali amiche del potere politico, ma mi domando come non ci si rendapoi conto che alla fine del giro, con una maggioranza di gente a spasso e senza lavoro anche le multinazionali, e quindi il sistema dei supermercati vedrà inevitabilmente  un calo dei consumi e del lavoro da far paura …

Ad ogni nuova manovra questo si accentua e quindi dopo questa,  come la metteremo?

Torneremo forse a ricominciare il ciclo con il sistema adottato nel 1915 attraverso la globalizzazione disordinata e prossima, attesa, forse desiderata guerra prossima ventura?  Non sono io a dover scegliere ma non sarebbe meglio chiedere alla gente se vuole la guerra o se preferisce fermare la crisi e rimettere il mondo e l’umanità in corsa per un futuro  migliore del presente?

Futuro migliore che noi umani oggi abbiamo alla nostra portata, se cercheremo di mettere a riposo i citrulli e per prendere coscienza dei nostri diritti tra i quali il diritto alla vita stessa.

No,  le risorse non mancano;  le risorse scarse si possono dimenticare, e per farlo basta cambiare produzioni e adeguarci al disponibile, poi la scienza farà per noi tutto ciò che in futuro potrebbe mancare. Non vi è ormai più alcun problema perché  la scienza e conoscenza ci hanno condotti oltre il limite, ora siamo già nel futuro e ogni problema che avevamo nel passato è oggi risolvibile pacificamente in quanto vi è pane per tutti ed in abbondanza e senza dover distruggere ambiente e pianeta..Veramente non capisco perché non lo facciamo.

Ho ovviamente proposte concrete delle quali si potrebbe parlare subito , ma la domanda è:  ma la politica,  i problemi li vuole aggravare oppure,  se ci fossero soluzioni, le accetterebbe  e vorrebbe invece risolverli?

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